Il Comitato tecnico-scientifico ha più volte ribadito come sia inopportuno e pericoloso considerare il materiale numismatico separatamente dagli altri beni archeologici, e proporre per le monete un regime diverso. Si ribadisce quindi il principio generale che le monete antiche sono reperti archeologici e come tali sono sottoposte a tutte le previsioni di tutela ai sensi degli articoli 91 e seguenti del Codice. Un mancato riconoscimento in tal senso significherebbe avallare ed alimentare la ricerca clandestina di monete effettuata con l’ausilio di metal detector. Causerebbe la distruzione irresponsabile e irrecuperabile dei contesti archeologici, in cui anche le monete ritenute comuni arricchiscono, con il loro valore di documento storico datante, la conoscenza degli altri elementi rinvenuti nello scavo.
E’ inopportuno e pericoloso non tenere conto della realtà, vivere in un mondo virtuale dove non ci sono met-det perché loro li proibiscono, non ci sono contrabbandieri perché le monete devono rimanere in Italia, non ci sono falsari perché le sovrintendenze di disinteressano delle falsificazioni.
Da dove vengono fuori le tetradracme arcaiche di Atene che si vedono dovunque in questi giorni ai convegni e nelle aste insieme a imitazioni abilmente realizzate? E anche se saranno sequestrate, a che cosa serve? Non si conoscerà più la composizione del loro ripostiglio. E a che cosa serve, salvo tormentare qualcuno, sequestrare 4 o 5 aurei di Koson delle centinaia in vendita alle aste?
E’ la realtà del commercio che separa le monete dai reperti archeologici. E’ la legge stessa, la quale dice che i beni numismatici devono essere tutelati e i beni archeologici confiscati.
E’ il proibizionismo della legge ad avere alimentato le ricerche clandestine e ad avere distrutto irreparabilmente i contesti archeologici in cui le monete sono state ritrovate. Regolamentare l’uso del metal detector permetterebbe viceversa la conoscenza dei siti del ritrovamento e consentirebbe la datazione delle nostre monete etrusche, preromane e romane, ancora in attesa di una datazione condivisa e verosimile.
Riconoscere l’impossibilità pratica d’impedire l’uso del metal detector e regolamentarlo non significa avallare e consentire l’attività dei tombaroli.
E’ naturale che un organo consultivo del Ministero difenda la situazione attuale piuttosto che criticarla, ma il Ministro e il Governo hanno la responsabilità della legge.
Si rammenta inoltre che ai fini della valorizzazione della tutela, ricerca, fruizione e valorizzazione di tali beni, questa Direzione Generale ha istituito con decreto direttoriale, nell’ottobre 2011, l’Osservatorio per i beni numismatici di interesse archeologico. … Si è lavorato su più fronti per poter mettere a punto una serie di indicazioni da fornire soprattutto nella prassi della tutela. I risultati di questo lavoro sono stati presentati nell’ambito del Convegno e della Mostra “L’eredità salvata”.
Ho visitato la mostra “L’eredità salvata”, certamente apprezzabile, ho letto sul portale numismatico dello Stato gli atti del convegno, certamente interessanti, ma dubito che possano apportare benefici alla caotica situazione in cui versa la numismatica in Italia. E’ difficile lavorare proficuamente all’interno di questa legge. Del convegno dirò diffusamente nelle pagine seguenti.