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Gli Euro MFE 1963-1972

Quando è nato l’Euro ?

La maggior parte di voi risponderà: nel 2002 oppure i più informati diranno nel 1999, giusto ?

Sbagliato invece, oppure giusto a metà perchè l’Euro è arrivato per la prima volta nei nostri portafogli il 1° Gennaio del 2002 ed è diventato la nostra valuta ufficiale nel 1999 ma in pochi sanno che il primo Euro è datato 1963.

Proviamo a conoscere questa storia attraverso alcune discussioni aperte sul forum di lamoneta.it su questo primo Euro, datato come si è detto 1963.

Comincia tutto a Bologna nella prima metà degli anni sessanta, i protagonisti sono quattro attivisti di un movimento che come disegno ha l’unificazione politica dell’Europa su base federale, il M.F.E. che sta per Movimento Federalista Europeo (sezione italiana del UEF, Unione Europea dei Federalisti) i loro nomi sono Maurizio Rosa, Jacopo Di Cocco, G.Carlo Cassoli e Dino Buzzetti.

Sono tutti molto giovani, studenti o neo laureati, la loro attività di propaganda si svolge attraverso la presenza a manifestazioni con l’allestimento di banchetti sul tipo di quelli che oggi vengono usati per la raccolta di firme, con la distribuzione di volantini e di manifesti.

Sono attività comunque costose e proprio per cercare un mezzo di autofinanziamento e che fosse in grado di attirare l’attenzione nasce l’idea di realizzare una moneta Europea, simbolica ovviamente  e di venderla  poi ai sostenitori.

Nel corso dei secoli attraverso la moneta si è sempre espresso il concetto di sovranità di uno stato e proporla o meglio auspicarla ad un autorità statale europea aveva a loro parere un significato politico molto forte.

La scelta del nome da dare a questa moneta non fu facile, quello scelto alla fine voleva avere un richiamo all’identità europea di tutti gli stati, un nome che oggi conosciamo molto bene: Euro.

Grazie all’aiuto privato fu possibile acquistare l’argento necessario per la realizzazione delle prime monete, provvedere ai bozzetti ed ai coni.

Le monete vennero realizzate dalla ditta Lorioli di Milano che alla fine del 1963 coniò il pezzo da 1 Euro con un peso di 11,5 gr, in Argento 800/.. e che venne emesso anche con millesimo 1965.

Il prezzo di vendita iniziale era di 750 lire che crebbe per esigenze organizzative e per l’aumentare del costo del metallo.

A seguire vennero la moneta da 10 Euro in Oro 800/.. del peso di 10 gr. e con millesimo 1966 e quella da 5 Euro, sempre in oro 800/.. ma del peso di 5 gr. e datata 1967.

Il completamento della serie arriva più tardi, nel 1972 con l’emissione dei pezzi da 2 e 20 Euro, rispettivamente in argento (25 gr.) e oro (20 gr.)

La distribuzione delle monete avvenne anche all’estero in occasione di congressi del MFE ed in ambito Universitario attraverso l’attività degli ideatori dell’iniziativa.

Nei primi anni 70 l’iniziativa si esaurì a causa dell’eccessivo aumento dei costi per quanto riguarda i metalli preziosi, il prezzo di vendita sarebbe infatti stato eccessivo e tale da scoraggiare la maggioranza dei compratori.

Il totale dei pezzi emessi tra i vari tagli secondo G.Carlo Cassoli è di circa 10.000, personalmente ritengo la cifra complessiva di 3901 ricavata dalla somma delle tirature riportate di seguito più vicina alla realtà,  non disponiamo comunque di dati certi in un senso o nell’altro, una ricerca presso la ditta che ha curato la realizzazione delle monete potrebbe forse chiarire questo aspetto, in ogni caso, se in seguito alla pubblicazione di questo articolo dovessero esserci novità il tutto verrà aggiornato di conseguenza.

Sempre a proposito di tirature non sappiamo con certezza come sia da ripartire il totale di 3500 fra i millesimi 1963 e 1965.

 

Una cosa da notare è che venne emessa una serie detta commemorativa o celebrativa, in astuccio e numerata comprendente tutti i 5 tagli e la cui tiratura potrebbe ma qui è una mia ipotesi essere di 50 pezzi, ossia la tiratura dichiarata della moneta da 20 Euro.

 

 

Catalogo

uneuro

1 Euro

 Millesimo: 1963-1965

 Metallo: Argento 800/..

 Peso: 11,5 gr.

 Diametro: 29 mm.

 Tiratura: 3.500 ?

 Incisore: Ditta Lorioli-M. Rosa

 Immagine: utente Pernove

 

Diritto: Motto latino “IN UNITATE ROBUR”, valore facciale, sigla MFE, sigla B (Bologna), millesimo.

 Rovescio: ghirlanda di braccia e mani, al centro la E allungata simbolo del movimento.

 2 eurooo

2 Euro

 Millesimo: 1972

 Metallo: Argento 800/..

 Peso: 25 gr.

 Diametro:

 Tiratura: 200

 Incisore: Matteucci

 Fonte immagine: utente Angio84

 

 

Diritto: motto “IN UNITATE ROBUR”, valore facciale, millesimo, sigla MFE, sigla B (Bologna), firma incisore (Matteucci)

 Rovescio: legenda circolare “EUROPAE FOEDERATAE UNA RATIO AERARIA”, bandiera del movimento federalista ed i 6 pennoni con le bandiere degli stati fondatori della Comunità Europea.

5ero

5 Euro

Millesimo: 1967

Metallo: Oro 900/..

Peso: 4 gr.

Diametro:

Tiratura: 50+1

Incisore: Ditta Lorioli- M.Rosa

Fonte immagine: Collezioni Euro

Diritto: motto “IN UNITATE ROBUR”, disegno di Giano bifronte, sigla MFE, millesimo (1967)

Rovescio: ghirlanda di braccia e mani, al centro la E allungata simbolo del movimento.

10 euro doppio

 10 Euro

 Millesimo: 1966

 Metallo: Oro 800/..

 Peso: 10 gr.

 Diametro:

 Tiratura: 100

 Incisore: Ditta Lorioli-M.Rosa

 Fonte immagine: Collezioni Euro-gallery

Diritto: motto “IN UNITATE ROBUR”, disegno”il ratto d’Europa da parte di Giove trasformatasi in toro”, in esergo il valoore facciale, la sigla MFE ed il millesimo (1966).

 Rovescio: ghirlanda di braccia e mani, al centro la E allungata simbolo del movimento.

20eurodoppio20 Euro

 Millesimo: 1972

 Metallo: Oro 800/..

 Peso: 20 gr.

 Diametro:

 Tiratura: 50

 Incisore: Matteucci

 Fonte immagine: Collezioni Euro-gallery

Diritto: legenda “IN UNITATE ROBUR”, valore facciale, sigla MFE, sigla B (Bologna), sigla incisore (Matteucci)

Rovescio: ghirlanda di braccia e mani, al centro la E allungata simbolo del movimento.

La simbologia nei disegni delle monete

IN UNITATE ROBUR:

Il motto venne ideato sull’esempio di “E PLURIBUS UNUM” viene scelto il latino in quanto lingua universale e prima vera lingua europea, fa accenno alla forza, che deriva dalla unificazione, sia materiale che morale.

Sulla moneta da 5 Euro la scelta dell’immagine di Giano bifronte simboleggia le due facce che avrebbe dovuto avere l’Europa unita e federalista, l’una forte e sicura verso l’esterno, l’altra all’interno attenta alle esigenze di tutte i suoi popoli.

La ghirlanda di braccia e di mani che si stringono circondando la “E” allungata, simbolo del Movimento Federalista Europeo, rappresenta la fratellanza di tutti gli uomini e i popoli d’Europa.

Sul pezzo da 10 Euro “il ratto d’Europa” da parte di Giove trasformatosi in toro ha un evidente significato, soprattutto se visto nel contesto politico della metà degli anni sessanta.

Sulle monete da 2 Euro in argento e da 20 Euro in oro il bozzetto è invece opera di un ceramista di Faenza, Matteucci.

Su una faccia di queste, che hanno lo stesso motivo, compare la bandiera del Movimento Federalista, che allora era considerata la Bandiera dell’Europa, che sventola sovrastando i pennoni con le sei bandiere degli stati fondatori della Comunità Europea. In queste monete compare la scritta “EUROPAE FOEDERATAE UNA RATIO AERARIA”.

Una piccola cosa che volevo mettere in chiaro per evitare fraintendimenti è questa: non si tratta di monete vere e proprie, non hanno mai avuto nè hanno adesso corso legale, si tratta di medaglie celebrative, ora ricercate dai collezionisti di monete “pre Euro”e che, soprattutto se in buona conservazione possono avere un certo valore di mercato.

Articolo realizzato sullo spunto di discussioni aperte sull’argomento sul forum di lamoneta.it

5 Anni di Osservatorio Rarità sull’euro

Era il 2 Ottobre del 2008 quando un utente del forum, “Skaterghost” diede vita ad “osservatorio rarità” con lo scopo aprire una discussione con fini statistici e di avere un quadro delle aree di effettiva circolazione delle monete Euro in Italia con la collaborazione degli utenti di LaMoneta.it.

Ecco uno screenshot di quel primo “storico” post……………

poat

La data di nascita dell’Osservatorio adesso è anche ricordata in una delle novità del forum, la “Timeline” che ripercorre tutte le date che hanno segnato la storia di LaMoneta.it

time

Il modo migliore per dare un idea di cosa è diventato nel tempo “Osservatorio Rarità”

è quello di elencare qualche cifra:

Numero totale pagine di discussione: 1045

Totale post: 15.982

Totale pagine discussione: 1056

Totale monete inserite: 12.724

Totale utenti con almeno 1 inserimento: 172

Curatori file: 4

Vediamo in dettaglio il numero di monete inserite annualmente in osservatorio a partire dagli ultimi 3 mesi del 2008:

grafico1

Così nel dettaglio:

2008: 90

2009: 873

2010: 1124

2011: 2242

2012: 3575

2013: 4815

Come si vede dal grafico il numero degli inserimenti è cresciuto annualmente in modo esponenziale, tale da rendere davvero impegnativo aggiornare il file per una sola persona, proprio per questo nel Settembre 2012 l’ideatore del progetto ossia “Skaterghost” ha passato la mano ad un Team formato da 4 utenti del forum:

Ciccio86, derek83, @ndy92 e MEDUSA51.

Un Grazie a Skaterghost per il suo contributo è doveroso, un contributo che comunque prosegue tuttora con consigli e suggerimenti sempre preziosi.

Altra cosa importante da dire prima di proseguire è che tutti i dati e le statistiche che verranno presentate fanno riferimento alla data del 31 Dicembre 2013 compreso.

L’elenco delle monete che possono essere inserite è riportato sempre nella prima pagina della discussione e nel corso del tempo ha subito varie modifiche dettate dalla quantità dei ritrovamenti delle varie tipologie di moneta.

In sintesi ecco quelle che sono le regole attuali, ossia al 31 Dicembre 2013…….

regole

Sempre col tempo si è dovuto regolamentare anche l’inserimento delle monete ritrovate all’estero ed in particolare dei 2 Euro commemorativi qui apro una piccola parentesi: i ritrovamenti “esteri” rappresentano una percentuale minima sul totale, assolutamente marginale e non in grado di falsare i dati complessivi che andremo a presentare, in molti casi sono stati sono comunque stati evidenziati nei grafici.

1

Una problematica che si è venuta a creare con l’inizio del 2013 è stata quella di identificare nel database le monete commemorative emesse dai singoli stati da quando le normative hanno permesso l’emissione di 2 monete all’anno più 1 di un eventuale emissione comune, problematica risolta indicando nelle tabelle del file le monete commemorative con A e B.

2

Funzionamento del file “moneterare” e lavoro dei curatori

Come premessa credo sia anche doveroso spiegare più in dettaglio come vengono raccolti i dati sui ritrovamenti e come questi vengono elaborati.

1° fase: l’utente che desidera contribuire al file dopo aver verificato che la moneta rientri nelle regole stabilite dai curatori deve postare il proprio ritrovamento nella discussione corredato da immagini della o delle monete, il tutto seguendo un semplice format, ecco un esempio:

Taglio: 5 cent

Nazione: Italia:

Anno: 2003

Tiratura: 1.844.000

Condizioni: BB

Città: Roma

Esempio anche qui……………

3

2° fase: il curatore dopo aver verificato che la moneta rientri nell’elenco di quelle da inserire provvede a registrare il ritrovamento indicando data, nome utente e tutti gli altri dati compilando la tabella “Riepilogo Ritrovamenti”.

4

La pagina del riepilogo è quella più importante del file, da qui partono tutti i dati che vanno ad aggiornare in automatico le altre pagine, in primis quella del”censimento”.

E’ proprio da qui che abbiamo estrapolato tutte le statistiche che andremo a proporvi.

Pagina del “censimento”……………..

5

Per concludere ancora qualcosa sul file “moneterare”………………..

Nel file potrete trovare anche 3 pagine dedicate agli utenti:

News

E’ la pagina dove viene inserito il nome di colui che per primo trova una singola moneta, per tipo e millesimo, a questa abbiamo agganciato recentemente una classifica “Top Segnalatori News” nella quale vedremo tutti coloro che hanno trovato almeno una “News”nel corso del tempo.

E per finire la storica pagina dei “Top Segnalatori” nella quale sono riportati i nomi di tutti gli utenti con almeno 1 post all’attivo, ovviamente ordinati in base al numero di ritrovamenti, questo senza mai dimenticare che inserire le monete in “Osservatorio rarità” non è una gara ma un modo per condividere i propri ritrovamenti e la propria soddisfazione per quelli più clamorosi ma non solo con chi ha la nostra stessa passione.

1

“Top segnalatori News”…………………..

2

Top Segnalatori……………..

3

STATISTICHE

Iniziamo con l’Italia vedendo prima di tutto quali sono le monete più difficili da reperire in circolazione vedendo prima le tirature:

4

Le tirature delle commemorative italiane…………….

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La prima cosa che balza all’occhio è che la zecca di Roma a differenza della maggior parte delle altre ha sempre emesso tutti i tagli di monete per la circolazione e questo per chi colleziona il circolato è senza dubbio un fattore positivo, per la grande maggioranza degli altri stati sarà inevitabile avere ogni anno dei “buchi” in collezione perchè questa o quella zecca ha emesso solo una parte dei tagli in circolazione o addirittura nessuno limitandosi alle sole divisionali per i collezionisti.

Proviamo a fare una “classifica” delle 10 monete italiane più rare considerando la sola tiratura…………..

1°: 5 cent 2003…………………………….1.844.000

2°: 2 Euro CC EMU 2009……………..1.952.000

3°: 2 Euro 2009……………………………1.953.900

4°: 2 Euro CC 2009 Braille……………1.985.000

5°: 50 cent 2009……………………………2.453.900

6°: 2 Euro 2008…………………………….2.456.400

7°: 2 Euro CC 2010 Cavour……………3.941.000

8°: 10,20,50 cent e 1 Euro 2004……..4.925.000

Queste non sono tirature in base a cui una moneta può considerarsi rara eppure in alcuni casi trovare uno di questi pezzi in circolazione è una vera impresa, molti collezionisti in anni di ricerca non sono mai riusciti a trovare un 5 cent 2003 oppure un 50 cent 2007, le più ostiche in assoluto.

I motivi per cui questi ma anche altri pezzi sono particolarmente difficili sono diversi, con ogni probabilità molti rotolini sono ancora fermi e sigillati in attesa di distribuzione ,del resto anche adesso non è infrequente trovare monete del 2002 in conservazione qFDC, appena uscite dal rotolino ed in particolare proprio di questi 2 tagli.

E’anche possibile che una parte sia stata “tesaurizzata” da chi della numismatica fa una professione per rivendere le monete ma non si tratta sicuramente di quantitativi enormi, a mio parere il motivo principale è che non sono ancora state distribuite del tutto e qui mi riferisco in particolare ai pezzi da 50 cent, anche i millesimi 2011, 2012 e 2013 sembrano seguire la stessa strada.

Difficilini da trovare sono anche i 2 Commemorativi da 2 Euro emessi nel 2009: il Braille e l’EMU, con tiratura sui 2.500.000, o i 2 Euro 2007,2008 e 2009, con un po di pazienza però prima o dopo saltano fuori.

Come abbiamo detto nel corso del tempo le regole su quali monete potevano essere inserite sono cambiate spesso, soprattutto negli ultimi 18 mesi, alcuni pezzi italiani tra i più ricercati però sono sempre stati inseriti quindi abbiamo un dato abbastanza certo sulla loro circolazione, vediamo quali:

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Gli altri tagli sono stati tolti dall’elenco delle monete italiane che potevano essere inserite quando si è capito che non era un problema trovarli in circolazione, tutti i dati sono comunque consultabili all’interno del file scaricabile dalla prima pagina della discussione.

Alcune considerazioni:

il 10 cent 2004 non è sicuramente una moneta difficile da trovare.

Stessa cosa il “Braille”, prima o dopo salta fuori.

Raro il 5 cent 2003, per esperienza personale posso dire che se ne trova 1 ogni 1000 monete.

Lascia perplessi il dato del 1 cent 2003 con tiratura di quasi 10 milioni ne sono state inserite finora solo 69, personalmente non la considero difficile, varie volte me la sono trovata in mano anche se le cifre parlano diversamente.

Resta il 50 cent 2007, fino ad ora la moneta italiana più difficile da trovare, non per tiratura ma evidentemente per criteri di distribuzione.

Sarà interessante vedere ora quale sarà l’effettiva circolazione dei pezzi da 50 cent successivi al 2010, ora è ancora presto per dirlo, vedremo se seguiranno anche loro la strada della moneta del 2007.

Vediamo ora in base ai dati dell’Osservatorio la reperibilità di queste monete su base regionale………………..

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Città del Vaticano

Ci spostiamo ora anche se di poco dall’Italia per vedere qualcosa sulle monete dei due ministati che si trovano nel nostro territorio nazionale vale a dire Vaticano e Repubblica di San Marino.

Comiciamo col Vaticano e vediamo la distribuzione sempre su base regionale della moneta da 50 centesimi che dal 2010 viene regolarmente emessa per la circolazione.

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Questo invece il dato complessivo………………………

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Ancora in tema Vaticano il prossimo grafico, riguarda alcune monete emesse ufficialmente solo in folder o serie di zecca ma che sono state trovate in circolazione, vediamo in quali regioni:

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Repubblica di San Marino

Vediamo la distribuzione sempre su base regionale di alcuni tagli di monete emesse dalla Repubblica di San Marino……………..

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Un ultimo grafico riguardante la Repubblica di San Marino lo abbiamo preparato per le monete commemorative da 2 Euro emesse solo in folder e quindi non destinate alla circolazione ma che invece sono state ritrovate proprio in circolazione, anche in questo caso sul come sia accaduto ogni ipotesi è valida.

Curioso il dato della Toscana…………..

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Ancora un accenno riguardante sempre San Marino merita il 2 Euro 2010, emesso solo in serie di zecca ma che sembrerebbe circolare, anche qui ogni ipotesi è valida…..

Questo il dettaglio dei ritrovamenti:

Campania 2

Lazio 2

Lombardia 1

Toscana 1

PRINCIPATO DI MONACO

Vediamo ora dopo i due ministati “italiani” com’è la circolazione delle monete emesse dall’altro ministato europeo che utilizza l’Euro come valuta ossia il Principato di Monaco.

Per semplicità e maggiore chiarezza abbiamo diviso i ritrovamenti monegaschi tra i tagli dei due sovrani Principe Ranieri ed Alberto.

ranieri

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Iniziamo ora a dare uno sguardo alle altre monete estere che circolano nel nostro paese.

Come si è detto in precedenza vengono inserite in osservatorio solo le monete con tiratura inferiore a 5.000.000 di pezzi, questo non ci permette di avere un panorama molto ampio riguardo i tagli ordinari ma che può dirsi completo per quello che riguarda le monete commemorative da 2 Euro che vanno tutte sempre postate, italiane a parte ovviamente.

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Come si vede da questo grafico le monete commemorative estere che circolano principalmente nel nostro paese sono quelle dei paesi a noi geograficamente più vicini, quindi Germania anche in considerazione dell’alto numero di pezzi coniati e Francia in primis, nessuna sorpresa dunque.

Stesso campione di monete divise in base al millesimo 2004-2013…………………

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Particolare della circolazione per quanto riguarda le 5 zecche tedesche A-D-F-G-J

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Solo a livello di curiosità inseriamo un ultimo grafico, stavolta i dati non fanno riferimento ad Osservatorio Rarità ma a varie altre discussioni aperte sul tema specifico dei sospetti falsi in Euro sul forum di LaMoneta.it.

Si tratta solo di un campione limitato a TOT monete quindi il suo valore statistico è quello che è, senza nessuna pretesa se non quella di dare un indicazione di massima sulla tipologia di monete presumibilmente contraffatte circolanti in Italia.

Uso non a caso il condizionale indicando queste monete in quanto chi può dare il responso decisivo è solo l’autorità competente attraverso la BdI.

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Alcune considerazioni:
Ci rendiamo conto che molti dati per avere ancora più valore statistico avrebbero dovuto essere completati con un quadro percentuale della distribuzione sia su base regionale che complessiva, non è detto che in futuro lo si possa fare per chiarire molti dati che sotto un certo punto di vista risultano “falsati” dal numero di utenti che contribuiscono al file e soprattutto dal numero di monete che alcuni di questi possono vagliare, al momento non ce la siamo sentita di affrontare anche uno scenario così complesso ma non è detto che in futuro possa accadere.

Con questo abbiamo finito, ci è sembrato utile per il Network che unisce tanti appassionati di numismatica preparare questo nostro piccolo contributo che speriamo possa riuscire gradito e magari di spunto per altri approfondimenti. 

Il file “5 Anni di Osservatorio Rarità” è scaricabile in formato pdf all’interno della Biblioteca di LaMoneta.it

Marco DE DORIGO (MEDUSA51)

Andrea TARQUINI (Ciccio86)

Catalogo monete oro prima del 1800

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Post n°: 79
79 rorey36 179 rorey36 2Utente: rorey36
Autorità emittente: Valentiniano III 425/455
Valore nominale: Solido s.d. Ravenna
Millesimo: Non presente

Post n°: 361
361 numismaticasicula 1361 numismaticasicula 2

Utente: numismaticasicula
Autorità emittente: Costantino V Imperatore 741-755 d.c.
Valore nominale: Solido
Millesimo: Non presente


Post n°: 468
468 le90 1468 le90 2Utente: le90
Autorità emittente: Onorio (395-423 d.C.)
Valore nominale: Solido, zecca di Ravenna
Millesimo: Non presente


Post n°: 501
501 g.aulisio 1501 g.aulisio 2Utente: g.aulisio
Autorità emittente: Impero di Nicea, Giovanni III Ducas Vatatzes (1221-1254), zecca di Magnesia.
Valore nominale: Hyperpyron nomisma
Millesimo: Non presente

Post n°: 25
25 rorey36 125 rorey36 2Utente: rorey36
Autorità emittente: Papa Callisto III
Valore nominale: Ducato Papale (Roma) s.d.
Millesimo: Non presente


Post n°: 171
171 oedema 1171 oedema 2Utente: oedema
Autorità emittente: SICARDO (832-838), principe longobardo, principe di Benevento dall’832.
Valore nominale: Solido
Millesimo: Non presente

Post n°: 311
311 Numi 62 1311 Numi 62 2Utente: Numi62
Autorità emittente: Ruggero II (1105/1154 )
Valore nominale: Tari’
Millesimo: Non presente

Post n°: 438
438 numa numa 1438 numa numa 2Utente: numa numa
Autorità emittente: Dominazione Sveva della Sicilia – Manfredi re di Sicilia 1258-1266
Valore nominale: Tarì
Millesimo: Non presente

 

Le monete di Gioacchino Murat

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3 grana 1810

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Quest'oggi voglio porre alla vostra attenzione una moneta che difficilmente appare sul mercato in alta conservazione,ed è il 3 Grana di Gioacchino Napoleone Murat del 1810.Si stenta a credere che possano esistere monete da 3 Grana in conservazione Splendida o addirittura Fior di conio.
Oggi vi do la dimostrazione che monete da 3 Grana si possono trovare in buona conservazione,ma bisogna tener presente che si è fortunati quando si presenta l'occasione di poter acquistare monete con questo numerale in alta conservazione.

Possedere una moneta con tutti i riccioli della capigliatura di Gioacchino Napoleone è una gioia indescrivibile.

Napoli

Gioacchino Murat (1808-1815). Primo periodo: monetazione napoletana.

3 grana 1810.
D/ GIOACCHINO NAP· - RE DELLE DVE SIC· Testa a s.
R/ PRINCIPE E GRAND’AMMIRAGLIO DI FRANCIA Nel campo, GRANA / 3 / 1810 entro corona. CNI 19. Pannuti Riccio 6. Pagani 49

Le monete di Ferdinando d‘Aragona ed Elisabetta di Castiglia

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Ducato d’oro Ferdinando d‘Aragona ed Elisabetta di Castiglia

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Ferdinando d‘Aragona, detto il Cattolico, ed Elisabetta di Castiglia (1503-1504).
Ducato d’oro. AV 3,43 g. – ø 22,0. + QVOS – DEVS CONIVNGIT OMO:NON SEP Busti coronati e affrontati dei sovrani. Rv. FERNANDVS ET HELISAB D G Stemma coronato quadripartito di Castiglia e Leon (1° e 4°), Aragona-Napoli (2°), Aragona-Sicilia (3°), con melograno (per Granata) in punta; ai lati, I – T (Giancarlo Tramontano, maestro di zecca). CNI 6. Pannuti Riccio 1. MEC 14, pag 335. Bernareggi, Numisma XXII, Madrid 1972, pag. 37 e segg. Crusafont 623B.

Questo rarissimo ducato, gioiello di oreficeria rinascimentale, è opera del grande incisore Bernardino de Bove. I due sovrani unirono con le loro nozze sotto un’unica corona i regni di Castiglia e Aragona. La leggenda è tratta dal Vangelo Matteo 19, 5-6; Marco 10, 7-10.
Ricordiamo che questi splendidi ducati si differenziano dagli eccellenti coniati in Spagna, oltre che per lo stile, per la presenza delle armi di Napoli (Aragona, Gerusalemme, Angiò e Ungheria) nel secondo quarto dello stemma del rovescio.

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E' sorprendente come la quotazione di questo tipo di ducato per Napoli sia cosi' elevata rispetto ai cugini spagnoli, in quanto il ducato napoletano e' meno raro di quanto si pensi (anche se e' naturalmente piu' raro degli excelenti spagnoli).
Attribuisco tanta diversita' di valutazione all'appartenenza del ducato napoletano alla ristretta e selezionata cerchia delle monete rinascimentali italiane con ritratto che sono ricercatissime (soprattutto in oro)da una moltitudine di collezionisti facoltosi, non solo italiani.


Carlino Ferdinando d‘Aragona ed Elisabetta di Castiglia

Foto della moneta

post-4253-1199790694 (1)

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numa numalink10

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Ed ecco i ritratti, ben piu' espressivi rispetto all'oro, dei due sovrani cattolici sul carlino d'argento (un po' tosato) ma ancora di buona conservazione considerato il tipo.

Foto della moneta

post-8022-1199805140

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sconosciutolink12

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Però anche questa non è niente male anche se è leggermente tosata

Ferdinando d‘Aragona, detto il Cattolico, ed Elisabetta di Castiglia (1503-1504).
Carlino. AR 3 g.
D/ +FERNANDVSETHELISABET:D:G: Busto coronato di Ferdinando a destra.; dietro, T (Giancarlo Tramontano, maestro di zecca).
R/ REGESISPANIEETVTRIVSQVESIC Busto coronato di Elisabetta a sinistra. Pannuti-Riccio 2. Rarissimo

Le monete di Carlo III di Durazzo

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Gigliato Carlo III d‘Angiò Durazzo

post-1715-1199972894

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Carlo III d‘Angiò-Durazzo (1382-1386).

Gigliato. XKAROLU TCIUS DEI GRA IERL’ E SICIL REX Il re coronato, seduto in trono di fronte, con globo e scettro crucigero. Rv. XhONOR·REGIS·IUDICIU·DILIGIT Croce gigliata accantonata da quattro gigli. CNI 1 var. Pannuti-Riccio 1. MEC 14, -

Della più grande rarità.
Quale unico discendente maschio superstite del ramo degli Angiò-Durazzo, Carlo poteva vantare diritto alla successione nei due regni angioini di Napoli e di Ungheria. Conquistato e pacificato non senza difficoltà quello di Napoli per l’opposizione di Ludovico I d’Angiò, che Giovanna I aveva nominato suo erede, alla morte del sovrano ungherese Carlo volse la mira anche al trono magiaro. Probabilmente egli cercava nella spedizione ungherese, col compimento delle ambizioni dinastiche, quel successo che gli avrebbe dato maggior potere per la soluzione dei problemi napoletani. Purtroppo il disegno gli fu fatale. Giunto a Buda con il favore di una parte della nobiltà locale, fu in quella località incoronato il 31 dicembre 1385, ma di lì a poco, il 7 febbraio 1386, nella stessa città veniva ferito mortalmente a tradimento, vittima di un complotto a cui non era estranea la regina madre d’Ungheria Elisabetta.

Foto della moneta,descrizione e catalogazione da asta n°35 di NAC

Le monete di Carlo II sotto dominazione Spagnola

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Ducato di Carlo II

post-1715-1199737876

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Ducato 1684. AR, gr. 28,134 – ø 41,65 mm. D/ CAROLVS. II. D. G. HISPANIAR . ET. NEAP. REX., busto con lunghi capelli sulle spalle, drappeggiato e corazzato a destra con Collare del Toson d’Oro pendente sul torace. Sotto in monogramma IM (Giovanni Montemein). - R/ in fascia VNVS . NON . SVFFICIT. , nel campo scettro sormontato da corona reale, ai lati due globi terracquei delle Americhe e dell’Euro-Asia, sotto a sinistra su due righe AG (Andrea Giovane, maestro di Zecca) e . A . (Antonio Ariani, maestro di prova), a destra lungo l’orlo 1684 .CNI 247. Pannuti Riccio 1 (NC). .

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orlando10link11

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Mi permetto una precisazione: credo che l'incisore del ducato del 1684 sia Giovanni Maiorino. Giovanni Montemein invece ha inciso durante i regni di Filippo V e Carlo VI.

Monete di Carlo V sotto dominazione Spagnola

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Carlino

post-4253-1199861800

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numa numalink17

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Agli appassionati 'napoletani' posto un altro ritratto:
quello giovanile, dell'imperatore Carlo V, dai tratti somatici ancora tedeschi e un po' duri, ma scevro dalla coloritura manieristica che ha caratterizzato buona parte della ritrattistica monetale piu' tarda di questo grande sovrano.
Esiste anche un ducato con i medesimi tipi.

Monete di Ferdinando I d’Aragona

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Coronato

post-1715-1200065865

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Ferdinando I d’Aragona (1458-1494). Coronato, quarta emissione 1488-1494. AR . (foglia) FERRANDVS : ARAGO : REX : SICIL : IE Busto anziano coronato e corazzato a destra. Rv. : IVSTA – TVENDA L’Arcangelo Michele, senza nimbo e con scudo crociato, in atto di trafiggere il drago dal volto umano con una lancia terminante con banderuola. CNI 640. Pannuti Riccio 20. MEC 14, pag. 367. Crusafont –.

Estremamente raro. BB
Ex NAC asta 16, 1999, 1010. Moneta di esimia rarità, questo coronato si differenzia dal tipo solito in quanto al rovescio il drago trafitto dalla lancia dell’Arcangelo Michele ha il volto umano. L’emissione ricorda la sconfitta dei baroni ribelli e l’insolita raffigurazione e la leggenda vengono interpretate come una chiara allusione all’intervento dell’Arcangelo "che, a difesa del sacro diritto sovrano, atterra il demone della ribellione". Ferdinando salì al trono nel 1458, ma poté considerarsi padrone del Regno solo nel 1464, non prima di aver sconfitto, tra il 1459 ed il 1463, il pretendente Giovanni d’Angiò e i baroni ribelli filo-angioini. Seguirono poco meno di venti anni di relativa pace interna, che videro Ferdinando prodigarsi nello sforzo prolungato di consolidare la dinastia, rinforzare lo Stato e accrescerne la ricchezza. Ma questa saggia politica era mal vista dalla nobiltà del regno, che vedeva una minaccia nell’avanzata del potere di Ferdinando. L’occupazione turca di Otranto e la guerra contro Venezia furono le premesse per una seconda rivolta dei baroni che, prescindendo dall’interesse generale del Regno, si preoccupavano solo del proprio vantaggio personale. Il sovrano tuttavia non si fece trovare impreparato e reagì con energia. Promettendo il perdono a tutti i ribelli, sferrò un colpo clamoroso contro un gruppo di traditori che si annidava nel cuore stesso del governo: col pretesto d’un invito alle nozze di sua nipote Maria Piccolomini con un nipote del Conte di Sarno, il re riunì in Castel Nuovo i baroni residenti a Napoli e li fece arrestare. Quelli assenti furono perseguitati dal Duca di Calabria, che procedette a combatterli singolarmente fino alla loro resa. Perse così la vita o scomparve nelle segrete di Castel Nuovo il fior fiore della nobiltà napoletana: finalmente il baronaggio non costituiva più una minaccia mortale per la pace interna o un utile alleato per un eventuale invasore.

foto e descrizione provengono dalla 32 asta della casa d'aste Numismatica Ars Classica



Coronato

post-4253-1200153220

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numa numalink25

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Ecco un altro esemplare del coronato di Ferdinando I che celebra la soppressione della congiura dei Baroni, celebre emissione napoletana di una certa rarita'.
Il volto del drago e' meno evidente che nell'esemplare NAC, in compenso il volto dell'Arcangelo e' molto piu' espressivo e anche al diritto il volto del sovrano Aragonese e' meglio conservato.


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In riferimento all'8 Tornesi 1797,precedentemente postato, faccio notare come i capelli del sovrano siano ben distinti ed il colore della moneta sia quasi quello di conio.



Coronato

post-4253-1200153220

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numa numalink28

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Oltre ad essere rara di per se' e' anche molto significativa per il fatto di essere una delle prime monete con ritratto fisiognomico del Rinascimento italiano.
Nota e' la diatriba su quale Signore avesse per primo inaugurato il proprio ritratto sulle monete. Per lungo tempo si convenne che il duca milanese Francesco Sforza fosse stato il primo a mettere il proprio ritratto su una moneta in epoca moderna (naturalmente ritratto di tipo fisiognomico, ovvero ove fosse possibile distinguere i tratti del volto del Signore e identificarlo dal suo ritratto apposto sulle monete - ritratti di tipo convenzionale o idealizzati o indistinti erano da sempre circolati, si pensi ad esempio agli augustali con il ritratto di tipo idealizzato di Federico II).
Recentemente Grierson ha argmentato con prove abbastanza convincenti come Ferdinando di Aragona debba ritenersi, a ragione, il vero iniziatore della moda di apporre il proprio ritratto su una moneta in circolazione, e questo tari', al pari dei primissimi ducati del Sovrano con ritratto molto giovanile, debbono considerarsi come i prodromi di questa importante novita'.
In realta' la comparsa del ritratto sullemonete rinascimentali e' materia assai complessa e diversi precursori possono riconoscersi come pretendenti alla nuova moda.

Monete di Ferdinando IV di Borbone primo periodo

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5 Tornesi 1797

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5 Tornesi 1797 ma con due particolarità ,la prima è che la moneta è senza la lettera P(che normalmente è presente ,al Dritto, o sotto lo stemma o sotto la corona di alloro in corrispondenza dell'incrocio dei rami)e la seconda è che la moneta si presenta in buona conservazione ,per il tipo di moneta senza lettera P.

5 Tornesi 1797 senza lettera P.
FERDINANDO IV(1759-1799) Emissione di Napoli
D/Stemma entro due rami di alloro;attorno FERDINAN IV DG SICILIAR ET HIER REX
R/ T 5 sormontati da corona reale ;ai lati R C
riferimenti:GIGANTE 122a

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La prima volta che si ebbe notizia di questa moneta fu in una mia Asta e più precisamente ANTIQUA N. 3 del 4 maggio 1996 lotto n. 435


 

Piastra da 120 grana del 1791


post-1715-1200148411

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Piastra 1791. AR, D/ FERDINANDVS IV. ET MARIA CAROLINA, busti accollati, corazzati, e con la parrucca in capo, volti a destra dei sovrani, sotto al busto D P (Domenico Perger, maestro incisore). – R/ PRO FAVSTO PP REDITV V. S. , il Sebeto e Partenope volti di fronte in atto sacrificale, sullo sfondo il Vesuvio con fumata, a destra di Partenope A.P. (Antonio Planelli, maestro di zecca) sotto M. (Raffaele Mannara, maestro di prova), all’esergo 1791. – T/ cordonato in rilievo. CNI 209. Pannuti Riccio 60 ®. Cagiati 25. Davenport 1407.

Nel mese di agosto del 1790 Ferdinando IV e la consorte Maria Carolina accompagnano le figlie Maria Teresa e Maria Luisa a Vienna andate in sposa a Napoli per procura con i figli del Gran Duca Leopoldo, gli Arciduchi d’Austria Francesco e Ferdinando. Maria Teresa diventerà Imperatrice d’Austria e Maria Luisa Amalia Gran Duchessa di Toscana La traduzione della leggenda al rovescio "Voti Assolti per il Felice Ritorno dei Sovrani." ne celebra il ritorno a Napoli dei regnanti. Don Basile appaltatore per la moneta di argento e di rame fece preparare a sue spese i conii. Antonio Planelli presentò i primi saggi a Novembre chiedendo l’autorizzazione a proseguire la coniazione. A Ferdinando IV non piacquero e ne fece sospendere la coniazione ma non fece ritirare quanto già coniato. In tutto furono coniate solo 9.476 pezzi. Per tipologia unica e dai rilievi marcati è una delle monete di Ferdinando IV maggiormente ricercate.

Foto,descrizione e catalogazione provengono dalla Trentesima asta della Numismatica Ars Classica


 

Piastra da 120 grana del 1791


post-1715-1200242985

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Piastra 1791. AR, D/ FERDINANDVS IV. ET M. CAROLINA VNDIQ. FELICES, , busti accollati, corazzati, con parrucca in capo, volti a destra dei sovrani, sotto al busto P. (Domenico Perger, maestro incisore). – R/ SOLI REDVCI, fascia dello zodiaco con i quattro segni della bilancia, scorpione, sagittario e capricorno, sotto nel campo a destra sole raggiante che illumina globo con la Penisola in primo piano. A sinistra A.P. (Antonio Planelli, maestro di zecca) sotto M. (Raffaele Mannara, maestro di prova), ai lati del globo 1791. – T/ coronato in rilievo. CNI 211. Pannuti Riccio 59 ©. Cagiati 26. Davenport 1408.

Nel mese di agosto del 1790 Ferdinando IV e la consorte Maria Carolina accompagnano le figlie Maria Teresa e Maria Luisa a Vienna, come si può notare nella fascia i segni dello zodiaco si riferiscono ai mesi immediatamente successivi alla loro partenza, come se la popolazione; orfana dei sovrani volesse contare i giorni mancanti al loro rientro in Napoli. Questo è il secondo progetto del maggio del 1791 che piacque al sovrano e se ne conia moneta per svariati anni sempre con il millesimo 1791.

foto,descrizione e catalogazione provengono dalla Trentesima asta di Numismatica Ars Classica


 

8 tornesi 1797


post-1715-1200321832

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oggi vi posto una moneta comune del Regno di Napoli ma è molto RARA per la sua ottima conservazione anche se deriva da "conio stanco":

Napoli

Ferdinando IV di Borbone (1759-1825). Primo periodo (1759-1799).

8 tornesi 1797. æ 1 FERDIN.IV D.G.SICIL.ET HIE.REX Testa adulta, a d.; sotto, P· Rv. OTTO / TORNESI / R. 8. C. nel campo; all’esergo, 1797. CNI 254 var. Pannuti-Riccio 97.



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In riferimento all'8 Tornesi 1797,precedentemente postato, faccio notare come i capelli del sovrano siano ben distinti ed il colore della moneta sia quasi quello di conio.