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Monete di Ferdinando I d’Aragona

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Coronato

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Ferdinando I d’Aragona (1458-1494). Coronato, quarta emissione 1488-1494. AR . (foglia) FERRANDVS : ARAGO : REX : SICIL : IE Busto anziano coronato e corazzato a destra. Rv. : IVSTA – TVENDA L’Arcangelo Michele, senza nimbo e con scudo crociato, in atto di trafiggere il drago dal volto umano con una lancia terminante con banderuola. CNI 640. Pannuti Riccio 20. MEC 14, pag. 367. Crusafont –.

Estremamente raro. BB
Ex NAC asta 16, 1999, 1010. Moneta di esimia rarità, questo coronato si differenzia dal tipo solito in quanto al rovescio il drago trafitto dalla lancia dell’Arcangelo Michele ha il volto umano. L’emissione ricorda la sconfitta dei baroni ribelli e l’insolita raffigurazione e la leggenda vengono interpretate come una chiara allusione all’intervento dell’Arcangelo "che, a difesa del sacro diritto sovrano, atterra il demone della ribellione". Ferdinando salì al trono nel 1458, ma poté considerarsi padrone del Regno solo nel 1464, non prima di aver sconfitto, tra il 1459 ed il 1463, il pretendente Giovanni d’Angiò e i baroni ribelli filo-angioini. Seguirono poco meno di venti anni di relativa pace interna, che videro Ferdinando prodigarsi nello sforzo prolungato di consolidare la dinastia, rinforzare lo Stato e accrescerne la ricchezza. Ma questa saggia politica era mal vista dalla nobiltà del regno, che vedeva una minaccia nell’avanzata del potere di Ferdinando. L’occupazione turca di Otranto e la guerra contro Venezia furono le premesse per una seconda rivolta dei baroni che, prescindendo dall’interesse generale del Regno, si preoccupavano solo del proprio vantaggio personale. Il sovrano tuttavia non si fece trovare impreparato e reagì con energia. Promettendo il perdono a tutti i ribelli, sferrò un colpo clamoroso contro un gruppo di traditori che si annidava nel cuore stesso del governo: col pretesto d’un invito alle nozze di sua nipote Maria Piccolomini con un nipote del Conte di Sarno, il re riunì in Castel Nuovo i baroni residenti a Napoli e li fece arrestare. Quelli assenti furono perseguitati dal Duca di Calabria, che procedette a combatterli singolarmente fino alla loro resa. Perse così la vita o scomparve nelle segrete di Castel Nuovo il fior fiore della nobiltà napoletana: finalmente il baronaggio non costituiva più una minaccia mortale per la pace interna o un utile alleato per un eventuale invasore.

foto e descrizione provengono dalla 32 asta della casa d'aste Numismatica Ars Classica



Coronato

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Ecco un altro esemplare del coronato di Ferdinando I che celebra la soppressione della congiura dei Baroni, celebre emissione napoletana di una certa rarita'.
Il volto del drago e' meno evidente che nell'esemplare NAC, in compenso il volto dell'Arcangelo e' molto piu' espressivo e anche al diritto il volto del sovrano Aragonese e' meglio conservato.


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In riferimento all'8 Tornesi 1797,precedentemente postato, faccio notare come i capelli del sovrano siano ben distinti ed il colore della moneta sia quasi quello di conio.



Coronato

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numa numalink28

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Oltre ad essere rara di per se' e' anche molto significativa per il fatto di essere una delle prime monete con ritratto fisiognomico del Rinascimento italiano.
Nota e' la diatriba su quale Signore avesse per primo inaugurato il proprio ritratto sulle monete. Per lungo tempo si convenne che il duca milanese Francesco Sforza fosse stato il primo a mettere il proprio ritratto su una moneta in epoca moderna (naturalmente ritratto di tipo fisiognomico, ovvero ove fosse possibile distinguere i tratti del volto del Signore e identificarlo dal suo ritratto apposto sulle monete - ritratti di tipo convenzionale o idealizzati o indistinti erano da sempre circolati, si pensi ad esempio agli augustali con il ritratto di tipo idealizzato di Federico II).
Recentemente Grierson ha argmentato con prove abbastanza convincenti come Ferdinando di Aragona debba ritenersi, a ragione, il vero iniziatore della moda di apporre il proprio ritratto su una moneta in circolazione, e questo tari', al pari dei primissimi ducati del Sovrano con ritratto molto giovanile, debbono considerarsi come i prodromi di questa importante novita'.
In realta' la comparsa del ritratto sullemonete rinascimentali e' materia assai complessa e diversi precursori possono riconoscersi come pretendenti alla nuova moda.