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V. Prima monetazione
Alla fine del diciannovesimo secolo, l’Oceano Indiano si presentava alla stregua di un lago britannico, stretto com’era fra la Colonia del Capo, l’Africa Orientale Britannica, Aden, l’India, la penisola di Malacca e l’Australia. E’ comprensibile, quindi, come anche gli elementi socio-culturali britannici (e delle sue colonie) emergessero nell’area. Nella seconda metà del secolo, la rupia indiana dominava sulle coste dell’Africa sud-orientale ed aveva soppiantato il tallero di Maria Teresa che restava, peraltro, di largo uso nelle regioni interne.
Una rupia dell’India britannica (foto concessa da Worldcoingalley.com)
Fu in questo contesto storico e culturale, che nacque la necessità di dotare la colonia di una moneta propria. Negli altri stabilimenti d’Africa, infatti, circolò esclusivamente il Goldmark tedesco, mentre banconote locali furono emesse, in seguito, per la sola Africa del Sud-Ovest, che vide un’immigrazione di cittadini tedeschi più consistente, all’inizio del XX secolo. La preesistenza, in Africa Orientale, di una valuta ampiamente utilizzata e la contemporanea emissione di una nuova moneta locale (il Ryal di Zanzibar nel 1882) resero necessario seguire il solco tracciato dagli arabi e dagli inglesi ed adattarsi agli usi dell’area. La “Società”, quindi, fece della “Rupia dell’Africa Orientale Tedesca” (Deutsche-Ostafrikanishce Rupie) l’unità monetaria della colonia, suddivisa in 64 pesa, secondo le stesse proporzioni della rupia indiana (1 rupia = 15 anna = 64 pice) e stabilì un cambio alla pari con la Rupia Indiana e con la valuta di Zanzibar. Fra il 1891 ed il 1903, invece, il cambio nei confronti del Marco Tedesco fluttuò, fra i valori di 1,48 e 1,06 Marchi per 1 Rupia. Materiali e dimensioni delle monete saranno analoghi a quelli utilizzati nelle monete del Raj. Nella Zecca Imperiale di Berlino, furono coniate monete da 1 pesa; ¼ rupia; ½ rupia; 1 rupia; 2 rupie, per un valore complessivo di oltre 3.392.000 rupie. Le prime emissioni iniziarono nel 1890, ma proseguirono anche dopo la cessione del potere al governo tedesco, sino al 1902.
Monete3
Pesa
(immagine da collezione personale)
(foto concessa da Worldcoingalley.com)
Anni di conio | Materiale | Peso |
1890 al 1892 | rame | 6,52 g |
Diametro | Contorno | Segno di zecca |
25,2mm | Liscio | Nessuno |
Descrizione dritto | ||
Stemma Imperiale del Secondo Reich (Aquila e corona imperiale) | ||
Sul bordo del dritto | ||
Legenda DEUTSCH-OSTAFRIKANISCHE GESELLSCHAFT - millesimo | ||
Sul rovescio:su tre righe | ||
ةكارش = sharakat = Società ايناملا = Almania = Germania anno arabo |
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Sul bordo del rovescio | Valore nominale | Assi |
Corona d’alloro | Assente | Alla tedesca |
Tirature | ||
1890: 1.000.000; | 1891: 12.550.946; | 1892: 27.541.389 |
Lo stemma imperiale tedesco (foto da Wikipedia)
1 marco Tedesco, con lo stemma imperiale (foto concessa da Worldcoingalley.com) (foto concessa da Worldcoingalley.com)
¼ rupia
Anni di conio | Materiale | Peso |
1891, 1896, 1898, 1900, 1901 | Argento 0,9166 | 2,916 g |
Diametro | Contorno | Segno di zecca |
19,2 mm | Zigrinato | Nessuno |
Descrizione dritto | ||
Busto dell’Imperatore Guglielmo II, nell’uniforme del Reggimento della Guardia del Corpo, con elmo sormontato dall’aquila degli Hohenzollern, rivolto a sinistra e legenda GUILELMUS II IMPERATOR |
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Sul bordo del dritto | ||
Legenda DEUTSCH-OSTAFRIKANISCHE GESELLSCHAFT - millesimo | ||
Sul rovescio | ||
Stemma della Società per l’Africa Orientale Tedesca, con millesimo alla base | ||
Sul bordo del rovescio | Valore nominale | Assi |
Denominazione della Società (DEUTSCH-OSTAFRIKANISCHE GESELLSCHAFT) e valore nominale ¼ RUPIE | ¼ RUPIE | Alla tedesca |
Tirature | ||
1891: 60.000 | 1896: 16.688 | 1898: 50.000 |
1900: 50.000 | 1901: 350.000 |
Per il 1891 furono coniate anche monete proof.
Questa moneta, come le successive, è emessa in nome dell’imperatore, mentre la denominazione della Società è “relegata” sul rovescio e scompaiono legenda e millesimo arabi. La raffigurazione del Kaiser, quasi assente nelle monete tedesche coniate per l’effettiva circolazione, è da ricercarsi nelle corrispondenti monete indiane, nelle quali era effigiata l’imperatrice Vittoria.
Lo stemma dell’Africa Orientale Tedesca, sotto il governo della “Società” (foto da Wikipedia)
½ rupia
Anni di conio | Materiale | Peso |
1891, 1896, 1897, 1900, 1901. | Argento 0,9166 | 5,8319 g |
Diametro | Contorno | Segno di zecca |
24,42mm | Zigrinato | Nessuno |
Descrizione dritto | ||
Busto dell’Imperatore Guglielmo II, nell’uniforme del Reggimento della Guardia del Corpo, con elmo sormontato dall’aquila degli Hohenzollern, rivolto a sinistra e legenda GUILELMUS II IMPERATOR |
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Sul rovescio | ||
stemma della Società per l’Africa Orientale Tedesca, con millesimo alla base Sul bordo del rovescio: denominazione della Società (DEUTSCH-OSTAFRIKANISCHE GESELLSCHAFT) e valore nominale |
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Valore nominale | Asse | |
½ RUPIE | Alla tedesca | |
Tirature | ||
1891: 60.000 | 1896: 8.342 | 1897: 50.000 |
1900: 25.000 | 1901: 215.000 | |
Per il 1891 furono coniate anche monete proof. |
Rupia
(foto concessa da Worldcoingalley.com)
Anni di conio | Materiale | Peso |
1890-1894, 1897-1902. | Argento 0,9166 | 11,6638 g |
Diametro | Contorno | Segno di zecca |
30,50 mm | Zigrinato | Nessuno |
Descrizione dritto | ||
Busto dell’Imperatore Guglielmo II, nell’uniforme del Reggimento della Guardia del Corpo, con elmo sormontato dall’aquila degli Hohenzollern, rivolto a sinistra e legenda GUILELMUS II IMPERATOR |
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Sul rovescio | ||
stemma della Società per l’Africa Orientale Tedesca, con millesimo alla base Sul bordo del rovescio: denominazione della Società (DEUTSCH-OSTAFRIKANISCHE GESELLSCHAFT) e valore nominale |
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Valore nominale | Asse | |
EINE RUPIE | Alla tedesca | |
Tirature | ||
1890: 78.000 | 1891: 202.652 | 1892: 359.735 |
1893: 88.724 | 1894: 101.831 | 1897: 244.030 |
1898: 356.722 | 1899: 226.754 | 1900: 209.289 |
1901: 319.022; | 1902: 151.019. | |
Per gli anni il 1891, 1892, 1893 furono coniate anche monete proof. |
2 Rupia
Anni di conio | Materiale | Peso |
1893-1894 | Argento 0,9166 | 23,327 g |
Diametro | Contorno | Segno di zecca |
35 mm | Zigrinato | Nessuno |
Descrizione dritto | ||
Busto dell’Imperatore Guglielmo II, nell’uniforme del Reggimento della Guardia del Corpo, con elmo sormontato dall’aquila degli Hohenzollern, rivolto a sinistra e legenda GUILELMUS II IMPERATOR |
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Sul rovescio | ||
stemma della Società per l’Africa Orientale Tedesca, con millesimo alla base Sul bordo del rovescio: denominazione della Società (DEUTSCH-OSTAFRIKANISCHE GESELLSCHAFT) e valore nominale |
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Valore nominale | Asse | |
ZWEI RUPIE | Alla tedesca | |
Tirature | ||
1893: 3.504 | 1894: 47.350 | |
Per il 1893 furono coniate anche monete proof. |
3 Per i dati relativi alle tirature (data la discrepanza fra fonti diverse) la preferenza è stata attribuita a : Meyer, Claus-Peter, Das Geld-, Bank- und Währungswesen im ehemaligen deutschen Schutzgebiet Deutsch-Ostafrika, Verlag Augustinus Buchhandlung, Aachen, 1996; in MünzenRevue 5/2004. Scholz, Frank, Das Kolonialgeld Deutsch – Ostafrika“. Zusammenfassung eines Vortrages von Frank Scholz anlässlich des DGW-Sammlertreffens in Zeuthen am 12.04.2008, da dgwev.de. Come per le successive monetazioni, ai dati è stata attribuita una lettura preminentemente economica, accorpando le eventuali emissioni “proof”. VI. Controllo statale e delusioni demografiche. Il controllo diretto del territorio, da parte del governo, permise la modernizzazione economica e burocratica dell’area. I trasporti e l’agricoltura ricevettero notevole impulso ed anche l’impegno nel settore amministrativo fu notevole, nel tentativo di emulare l’efficienza del noto “civil service” delle colonie britanniche. L’obiettivo era quello di cerare una colonia moderna ed “accogliente”.
Stemma dell’Africa Orientale Tedesca (foto da Wikipedia)
Il desiderio di veicolare l’emigrazione tedesca verso territori controllati dal governo centrale giocò, infatti, un ruolo importante. Gli emigranti tedeschi erano passati dai 626.000 del decennio 1871-1880 a 1.343.000 nei 10 anni successivi. [4] Se l’obiettivo fu parzialmente raggiunto nell’Africa del Sud-Ovest, altrettanto non si può dire per l’Africa Orientale. Come accadrà in seguito per la Libia italiana, i cittadini europei, costretti ad abbandonare le proprie terre, preferiranno altri lidi, primariamente gli Stati Uniti d’America, piuttosto che le terre africane. Su una popolazione di oltre 7,5 milioni di abitanti, stanziata su un territorio di quasi 1 milione di km², i cittadini tedeschi non raggiunsero mai le 6.000 unità. In questo quadro di forte penuria di manodopera europea, il peso dello sviluppo fu pagato, ancora una volta, dalle popolazioni indigene. Le attenzioni furono rivolte, primariamente, alla produzione cotoniera, stabilendo contingenti di raccolta che i villaggi erano tenuti a rispettare, come vera e propria forma di tassazione. Lo stravolgimento delle attività tradizionali e della stessa organizzazione dei villaggi accese la miccia della rivolta. Le popolazioni bantù insorsero, nel luglio del 1905, dando vita alla cosiddetta “Rivolta Maji Maji”. Missionari ed impianti cotonieri furono fra i primi obiettivi. Popoli tradizionalmente avversari avevano trovato, forse per la prima volta, un nemico comune. Occorsero circa due anni per sedare la ribellione, al prezzo di centinaia di migliaia di africani caduti. La politica del governatore Gustav Adolf von Götzen fu pesantemente criticata anche in patria e portò ad una svolta epocale nell’amministrazione della colonia e nei rapporti fra africani ed europei. In particolare, fu introdotto un sistema di istruzione pubblica, senza precedenti nell’area, che comprendeva anche l’insegnamento in idioma swahili, lingua franca delle popolazioni indigene dell’Africa Orientale. Questo contribuì a rafforzare i legami con la maggioranza bantù, a scapito della tradizionale élite economico-culturale araba. A trarne i maggiori benefici, sarà l’organizzazione militare dei fedeli reparti di Askari. La manodopera coatta fu sostituita dal lavoro salariato che diventerà la base del nuovo sistema fiscale, fornendo gettiti molto alti rispetto agli standard di una colonia in via di sviluppo. Fra il 1905 ed il 1912, l’aliquota fiscale si attesterà fra il 34 ed il 40% del reddito[5]. La costruzione della Mittelland Bahn, già progettata nel 1894, per congiungere la capitale al Lago Tanganyika, iniziò nel 1906 e fu terminata nel 1914, alla vigilia del primo conflitto mondiale. L’operazione impiegò una notevole forza lavoro locale, rafforzata anche da immigrati provenienti dal subcontinente indiano.
Il governatore Gustav Adolf von Götzen (foto da Wikipedia)
4 Schulze, Hagen, Storia della Germania, Donzelli Editore, Roma, 2000; pag. 87. 5 Illife, John, Tanganyka under German Rule 1905-1912, Cambridge University Press, London, 2009.