Dopo la trattazione delle emissioni in euro dello Stato della Città del Vaticano, un esame riguardante le particolarità di quanto emesso dal Principato di Monaco – altro “mini-Stato” molto ben delineato sul nostro Forum – dal 2001 al 2014. Come nell’Articolo precedente, saranno privilegiate volutamente le emissioni del tipo “per la normale circolazione”, in quanto maggiormente rappresentative e collezionate in maggiore misura.
Indice dei contenuti
Cenni storico-numismatici
La zona dove attualmente si trova il Principato di Monaco (fisicamente in territorio francese, sulla costa bagnata dal Mare Mediterraneo, non comunque lontano dall’Italia e precisamente dalla Regione Liguria) era già abitata in epoca preistorica.
In seguito, dopo i Celto-liguri e i Fenici, vi si stabilirono gli antichi Greci che coniarono nella loro lingua il termine che sarebbe diventato Monaco. Successivamente, gli antichi Romani lo chiamarono Portus Herculis Monœci.
La zona venne poi utilizzata dalle popolazioni genovesi a scopo commerciale, vista la vicinanza con il mare.
Nella data dell’8 Gennaio 1297, dopo numerosi contrasti tra fazioni locali, Francesco Grimaldi si impadronì travestendosi da monaco del castello che domina il territorio, con l’aiuto del parente Ranieri I.
Nel 1489 il Re di Francia riconobbe l’autonomia di Monaco, anche se non ancora libero nella sua totalità; solamente nel 1612 la Famiglia Grimaldi potè regnare in un Principato realmente autonomo. Il territorio in quel periodo era più esteso di oggi; assunse i confini attuali nel 1848.
Nel 1911 Monaco diventò Monarchia Costituzionale.
Con il governo del Principe Ranieri III (dal 1949 al 2005), il Principato divenne maggiormente frequentato a scopo turistico, sia per le caratteristiche del paesaggio, sia per il suo celebre matrimonio con l’attrice cinematografica Grace Kelly, che scomparve nel 1982.
Attualmente il Principe di Monaco è Alberto II, figlio dei regnanti sopracitati.
Il Principato ha aderito all’Euro (dopo aver utilizzato il Franco monegasco dal 1837, collegato al Franco francese) come gli altri mini-Stati in virtù di accordi doganali con lo Stato confinante, in questo caso la Francia. Le sue monete sono infatti coniate a Pessac, che appunto rappresenta la Zecca francese Monnaie de Paris. Della distribuzione se ne occupa il Musée des Timbres et des Monnaies (MTM), con sede a Monaco.
Queste emissioni sono iniziate nel 2001 ma, come in tutti i Paesi che hanno adottato l’Euro, hanno visto la loro circolazione dalla data del 1 Gennaio 2002.
Le monete
Monaco fa circolare le proprie monete con tiratura elevata tramite rotolini (così come la maggior parte degli Stati europei), che sono pile di monete dello stesso valore incartate e dalla quantità ben definita. Per monete dalla tiratura più bassa, che sono più frequenti, viste le dimensioni dello Stato, solitamente si emettono le serie divisionali in relativo folder, delle quali si tratterà tra non molto.
Solo per le coniazioni del 2001 per la normale circolazione sono stati realizzati starter-kits (piccoli sacchetti di plastica trasparente contenenti un dato numero di esemplari) per permettere di familiarizzare con la nuova valuta, anche se questi sono stati prontamente tesaurizzati.
Da notare che quest’oggetto, contenente monete per un valore totale di 15,25 euro, reca l’avviso di poter utilizzare le monete al suo interno a partire dalla data del 1 Gennaio 2002.
Le monete del Principato hanno subìto una modifica dopo la scomparsa di Ranieri III, quindi in totale ne esistono di due serie: nella prima (dal 2001 al 2005) nei pezzi da 1 a 5 centesimi vi è lo stemma di Monaco; nei pezzi da 10 a 50 centesimi vi è il simbolo del Cavaliere di Monaco; nel pezzo da 1 euro vi sono le effigi vicine di Ranieri III e Alberto II e sul pezzo da 2 euro la sola effigie di Ranieri III. Nella seconda (dal 2006 in poi) nei pezzi da 1 a 5 centesimi vi è lo stemma di Monaco (ma con lievi modifiche rispetto alla serie precedente, per non invadere le stelle dell’Unione con la data e il nome dello Stato, così come è stato fatto per tutti gli altri tagli di questa serie); nei pezzi da 10 a 50 centesimi vi è il monogramma del Principe Alberto II e nei pezzi da 1 e 2 euro vi è la sua effigie.
Una particolarità, correlata alla Zecca francese e quindi presente sulle monete monegasche, è data dai simboli dei vari Direttori di Zecca, posti dall’altro lato dell’anno di emissione rispetto al simbolo dello stabilimento di Pessac (la cornucopia): dal 2001 al 2002 il simbolo è stato il ferro di cavallo (Direttore Gérard Buquoy), nel 2003 il cuore (Direttore Serge Levete), dal 2004 al 2010 il corno (Direttore Hubert Larivière) e dal 2011 un simbolo pentagonale (Direttore Yves Sampo).
Sempre riguardo ai segni di Zecca, una particolarità avvenuta nella moneta da 1 euro del 2007 (coniata in tiratura superiore alla media per finalità di immissione in circolazione) è la mancanza in alcuni esemplari – si stima circa 2.000 – di ambedue i simboli. Tutto ciò ha reso la suddetta moneta molto ricercata.
1 euro 2007 senza i segni di Zecca (fonte: Lamoneta.it)
Le normative comunitarie hanno imposto agli Stati membri di porre in circolazione date quantità di moneta, ordine a cui Monaco ha adempiuto dopo anni in cui ha emesso addirittura solamente monete in confezioni per collezionisti e nemmeno sempre di tutti i tagli; una vera e poco diffusa particolarità tra i Paesi dell’euro.
Come esemplari per la circolazione, solitamente vengono scelti i 2 euro e i pezzi da 1 euro. Dal 2011 anche i 2 euro commemorativi sono stati utilizzati per questo scopo, anche se ben pochi sono stati effettivamente reperiti in tale canale (i ritrovamenti segnalati dagli utenti del Forum sono soprattutto relativi al commemorativo del 2013, coniato nel maggior numero di esemplari).
Reperire quindi monete di questo mini-Stato in circolazione non è facile; negli ultimi anni talvolta è avvenuto, ma si parla di casi limitati e non certo come nei primi anni dell’euro quando, specialmente nel 2003, si poteva completare con i resti ricevuti nei negozi del Principato la serie dell’anno in corso (composta dalle monete da 10 Centesimi a quelle da 2 euro ordinario).
Come sempre, è bene menzionare gli Autori delle monete, che nel caso di Monaco hanno riprodotto ed elaborato stemmi storici e ritratti delle Autorità del posto. Per quanto riguarda le monete da 1 centesimo a 5 centesimi (prima e seconda serie) gli Autori sono della Scuola per Incisori di Monete e Medaglie di Parigi; stessa cosa per le monete da 10 centesimi a 50 centesimi (prima e seconda serie); per quanto riguarda la moneta da 1 euro (prima e seconda serie) l’Autore è Henry Thiebaud e il disegnatore è Nicolas Cozon; la moneta da 2 euro (prima e seconda serie) è invece realizzata dall’Autore Pierre Javaudin e disegnata da Nicolas Cozon.
Si approfondisce ora l’argomento serie divisionali: nel caso del Principato, si tratta di folders che risultano inconfondibili ai collezionisti; sono composti da un astuccio esterno in cartoncino che contiene un blister estraibile dove sono alloggiate le monete, protette da una plastica che le sigilla ermeticamente, in modo da mantenerne inalterata la qualità. Con colori predominanti di rosso e bianco (della bandiera di Monaco), riportano i dati tecnici delle monete e, sul retro dell’astuccio esterno vi è un’immagine caratteristica del luogo: spesso una veduta panoramica (nella Divisionale del 2014 la fotografia è straordinariamente del 1914) e nel 2011, per celebrare le nozze del Principe Alberto II e di Charlene, vi è una loro immagine. Dal 2011, quando è emesso, le divisionali possono contenere il 2 Euro commemorativo dell’anno in corso.
Solamente nel 2003 fu emessa una divisionale diversa dalle precedenti, contenente un francobollo.
Astuccio esterno della divisionale 2002 e vista interna di monete (fonte: Lamoneta.it)
La particolare divisionale del 2003, emessa durante la Fiera MonacoPhil (fonte: Lamoneta.it)
Si segnala una curiosità: nonostante il cambio di faccia comune (rovescio) di tutte le monete in euro nel 2007, sull’astuccio esterno delle divisionali di Monaco emesse dopo quell’anno, figurano bozzetti di monete con facce comuni del vecchio tipo. Questo errore è stato corretto in parte nel 2014.
Altra curiosità, questa volta proprio in una moneta e anch’essa non sempre notata, è data dal simbolo di Zecca leggermente spostato presente nel 2 euro commemorativo 2013 contenuto nella divisionale di quel millesimo rispetto all’esemplare per la circolazione.
La moneta che per certi versi rappresenta Monaco è il 2 euro commemorativo del 2007 dedicato al venticinquesimo anno dalla scomparsa della Principessa Grace Kelly (solo in cofanetto e in soli 20.001 esemplari, che la rendono la più rara moneta commemorativa da 2 euro); fu venduta nel Principato ad un prezzo di emissione superiore ai 100 euro, si dice senza troppo clamore e nel giro di pochi anni superò come quotazione di mercato il migliaio di euro. Difficilmente i collezionisti riescono ad acquistarla al di sotto di questa cifra.
Le successive coniazioni di 2 euro commemorativi (nel 2011, 2012 e 2013) hanno registrato meno interesse rispetto al Grace Kelly, anche per la maggiore tiratura; da ricordare che queste monete sono state emesse – oltre che per la circolazione, quindi sfuse – nel classico cofanetto (2011), nella divisionale (2011 e 2013) e nel cofanetto in proof (2012 e 2013). Esistono cofanetti con il commemorativo del 2012 e del 2013 in Fior Di Conio, ma trattasi unicamente di collocazioni non ufficiali, ottenute da privati con esemplari sfusi.
Le altre emissioni consistono in monete e divisionali fondo specchio (proof), che in alcuni anni – specialmente dal 2004 al 2006 – sono state le uniche monete coniate. Si presentano in eleganti cofanetti ma restano comunque meno ricercate delle Fior Di Conio. Particolare è il piccolo set contenente i tre tagli fondo specchio da 1 a 5 centesimi (emesso nel 2005). Si ha inoltre notizia di cofanetti ufficiali (anche se non sempre riportati dai cataloghi) contenenti una sola moneta proof da 1 centesimo (uscito nel 2005) e una sola moneta da 2 centesimi (uscito nel 2006); tali emissioni non superano le poche centinaia di pezzi di tiratura.
Come già anticipato, non si tratteranno le monete in metalli preziosi (argento e oro), in quanto le monete per la circolazione sono maggiormente rappresentative e con particolarità più interessanti; l’unica emissione di quel tipo che si vuole citare è il 5 euro in Argento del 2004, inserito nella divisionale fondo specchio dello stesso anno, dedicato a Santa Devota, Patrona del Principato.
Divisionale proof del 2004 (fonte: Lamoneta.it)
Il prestigioso convegno a cadenza biennale MonacoPhil, che appunto si tiene nel Principato nei primi giorni di dicembre, assieme ad altre importanti iniziative come la Grande Bourse e l’Exposition Internationale Monaco Numismatique, sono spesso luoghi di vendita oltre che di monete – anche sfuse – di folders filatelico-numismatici, contenenti un francobollo e il 2 euro commemorativo con la medesima tematica.
Il famoso MonacoPhil è stato per qualche tempo l’unico luogo, oltre ai commercianti convenzionati, nel quale era possibile l’acquisto di divisionali. L’edizione più controversa è stata quella del 2009, svoltasi dal 4 al 6 dicembre. Per la data del 4 era prevista l’emissione della divisionale Fior Di Conio dell’anno in corso; fu la prima con il lato nazionale della seconda serie, se si eccettua la proof del 2006. Questa particolarità attirò numerosi collezionisti che desideravano possedere la nuova emissione.
Il Forum partecipò organizzando una sorta di “razzia” (così si definiscono nel gergo le operazioni di acquisto di monete, spesso alla fonte, per procurare agli utenti un’emissione al minor prezzo sul mercato e contrastare quindi il fenomeno speculativo) con alcuni partecipanti che riuscirono a recarsi al convegno il 4 dicembre.
Tralasciando le condizioni meteorologiche proibitive durante il viaggio, lo scenario che si presentò loro e che successivamente raccontarono on-line ha a dir poco del paradossale: all’ingresso non fu predisposto un sistema per ordinare la fila (sono ancora reperibili in Internet immagini della lunga coda, che continuava all’esterno) e per acquistare le serie si doveva prima comprare un “pacchetto” di francobolli già assemblato per ogni serie desiderata (numero massimo: tre serie a persona). Successivamente ci si doveva recare al giusto stand, dove, con un’aggiunta in denaro, si potevano prendere le divisionali. Con un semplice calcolo, il prezzo di ogni pezzo superava i cento euro.
Nella calca si verificarono vari episodi di scorrettezza e intervenne addirittura la Polizia; molti visitatori furono allontanati anche se non colpevoli prima di completare l’acquisto e rimasero senza monete; così rimase anche chi non arrivò in tempo allo stand. Le divisionali disponibili furono già terminate intorno alle ore 13 dello stesso giorno.
Fotografia scattata dagli utenti del Forum all’uscita da MonacoPhil 2009. Oltre alle divisionali acquistate, in alto a destra si intravedono i pacchetti di francobolli (fonte: Lamoneta.it)
Nelle edizioni successive del noto convegno, dal 2011, molte cose mutarono e non si verificarono simili avvenimenti, neppure negli altri eventi del Principato; probabilmente tempo prima non si immaginava l’impatto che avrebbe avuto una vendita di quel tipo.
Un fatto inusuale avvenuto invece durante l’Exposition Internationale Monaco Numismatique – nell’edizione del 2012 – è stato la vendita di un limitato numero di divisionali, stranamente contenenti monete Fior Di Conio del 2001 (quindi, coniate ben più di dieci anni prima); questo ha sollevato numerosi interrogativi, visto che gli Organi preposti alla distribuzione, alle richieste dei collezionisti, hanno sempre risposto di aver ultimato le emissioni con millesimi passati.
La divisionale con monete del 2001 venduta durante
l’Exposition Internationale Monaco Numismatique 2012 (fonte: Lamoneta.it)
Segue ora una breve descrizione dei 2 euro commemorativi emessi:
2007 – 25° anno scomparsa della Principessa Grace
La prima moneta commemorativa da 2 euro, emessa nel 2007, è dedicata al 25° anno dalla scomparsa della Principessa Grace Kelly.
Rappresenta l’effigie della Principessa; l’autore è R.B. Baron.
Come già citato, si tratta della moneta commemorativa da 2 euro più rara.
2011 – Nozze del Principe Alberto e di Charlene
La seconda moneta commemorativa da 2 euro, emessa nel 2011, è dedicata alle Nozze del Principe Alberto con la Principessa Charlene.
Rappresenta le effigi ravvicinate delle due alte Cariche; l’autore è Robert Prat.
2012 – 500° Anniversario della sovranità di Monaco
La terza moneta commemorativa da 2 euro, emessa nel 2012, è dedicata al 500° anniversario della sovranità di Monaco.
Rappresenta l’effigie di Luciano I; l’autore è Robert Prat e l’incisore è Francesco Invernizzi.
2013 – 20° Anniversario dell’adesione all’ONU
La quarta moneta commemorativa da 2 euro, emessa nel 2013, è dedicata al 20° Anniversario dell’adesione all’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) da parte del Principato, avvenuta nel 1993.
Rappresenta una colomba con un ramoscello di ulivo (che simboleggia la Pace), vicina al simbolo dell’Organizzazione.
Le liste clienti
Come per la maggior parte dei “mini-Stati”, anche per il Principato di Monaco le liste clienti sono oggetto di discussione, di desiderio e di frequente poca comprensione da parte dei collezionisti. Alcuni, addirittura, sono arrivati ad ipotizzare la loro inesistenza nei tempi recenti, anche se in seguito i fatti hanno smentito il tutto.
Per richiederne l’ingresso e poter quindi acquistare monete alla fonte – quindi, al prezzo inferiore – il collezionista deve semplicemente contattare il MTM di Monaco (meglio se via e-mail) in lingua italiana, inserendo con la richiesta il proprio indirizzo postale per il futuro invio del materiale ordinabile.
Fino al 2005 non risulta fosse molto difficile ricevere le emissioni del Principato; si parla però di difficoltà per gli ulteriori ingressi ed estrazioni a sorte tra gli iscritti per le assegnazioni. Successivamente il Principato iniziò a vendere quanto emesso unicamente tramite i convegni della zona (come MonacoPhil) e ai propri commercianti ufficiali. Tutto questo causa e causava un aumento considerevole dei prezzi per il collezionista, acquirente finale.
Nel 2010 si verificò un fatto straordinario: con l’uscita del 2 euro ordinario proof in cofanetto, furono considerati alcuni clienti iscritti da tempo, che ricevettero i moduli per l’acquisto. Si sperò in una riapertura delle liste in modo definitivo, ma questo non avvenne per tutti.
Dal 2012 circa (non ci sono dati precisi in quanto il MTM non diede mai indicazioni ufficiali), si poteva tentare l’ingresso ricevendo materiale rimasto ordinabile, anche se questo consisteva in emissioni non molto richieste, di certo non come la divisionale Fior Di Conio.
Nel 2013 chi fece richiesta poté ricevere i moduli per la divisionale, probabilmente degli esemplari rimasti dopo la vendita della stessa a MonacoPhil.
Nel giugno 2014, alcuni abbonati da tempo, ricevettero la proposta di acquisto tramite e-mail della moneta in argento da 10 Euro dell’anno in corso; chi la accettò fu poi selezionato per i moduli d’ordine della divisionale 2014. Altri collezionisti fecero richiesta, sebbene non acquirenti della precedente moneta e furono lo stesso accontentati; seppur con tiratura piuttosto bassa, la serie fu venduta in un certo senso tramite le liste clienti, dopo molti anni che ciò non accadeva.
Conclusioni
Al termine della trattazione – che sappiamo non voler sostituire assolutamente una pubblicazione tecnico-numismatica ma che vuole semplicemente soddisfare le curiosità in materia, spesso citate da nessuna fonte – ci si rende conto di quanto possa esserci attorno ad emissioni a noi contemporanee. Per quanto i mezzi di comunicazione e di trasporto non manchino, molte monete restano di difficile reperibilità per le modalità di distribuzione e simili fatti. Il concetto di rarità è dunque di non facile definizione, potendo anche coincidere con manovre speculative. Una Numismatica quindi sempre più vicina all’Economia, nelle sue forme di funzionamento, ma mai povera di contenuti e di piccole e grandi particolarità, se si vanno ad osservare le emissioni per la normale circolazione, che restano sempre rappresentative, su scala europea innanzi tutto, dell’identità nazionale degli Stati membri.