La differenza tra le monete e le medaglie sta che mentre le prime raccontano la storia dell’economia le seconde raccontano la storia dell’uomo. La medaglia è il ” gazzettino” dal rinascimento in poi, è il miglior sistema per celebrare nascite, eventi e morti praticamente la vita dell’umanità. Ebbe momenti di grande fortuna, in Italia tra la seconda metà del XV secolo sino alla caduta dell’astro napoleonico, che fece della medaglia un sicuro mezzo di propaganda. Furono battute da ogni stato ed i migliori incisori prima si dedicavano alle medaglie e poi alla moneta. Grande il collezionismo per questa inesauribile fonte di informazioni, almeno lo è stato fin principio di secolo scorso, e poi lentamente caduta in “disgrazia” con il crescente interesse per la monetazione circolante da parte dei numismatici. Le medaglie sono rare. e magnifiche, ma pare interessino poco al grande pubblico dei numismatici, e forse, solo in Inghilterra ancora sopravvive una grande cultura di “massa” per la medaglistica, mentre da noi, lentamente ma inevitabilmente, si sta perdendo.
Le medaglie mi sono sempre piaciute, ho imparato la storia napolenica attraverso le medaglie, assai più che con monete o libri. Ogni medaglia un evento, ogni evento una storia, ogni storia una fantasia. La medaglia di porta per mano e traccia il cammino di un impero o più semplicemente della vita di un uomo.
Non voglio tediare oltre il lettore con i miei fugaci pensieri ma, vorrei attirare la sua attenzione su un fatto in Italia praticamente sconosciuto, giacchè si perpetra in mezzo al mare a 300 miglia dalle coste coste inglesi. Mi ha colpito come la storia molte volte non ha ne vinti ne vincitori e chi pensa di aver portato a casa il bottino pieno alla fine non ha conseguito lo scopo cui si era prefissato, diciamo, visto i tempi, qualcosa di simile alle notre elezioni, vincono sempre tutti, e spesso vince chi ha perso di meno.
Ho acquistato la medaglia da un commerciante milanese, è relativa al “glorioso 1 giugno” come gli inglesi chiamarono la battaglia navale di quel di contro la flotta francese.
Ve ne traccio rapidamente la cronistoria e vi lascio alla bellezza della medaglia
La battaglia fu combattuta tra flotta inglese forte di 34 vascelli in linea sotto il comando dell’Ammiraglio Howe e la flotta francese composta da 26 vascelli al comando dell’Ammiraglio Villaret-Joyeuse.
E’ noto che i rapporti tra i Francesi che appoggiarono la rivoluzione americana e gli inglesi non erano dei migliori. Tra l’aprile ed il maggio del 1794 gli inglesi cercarono di intercettare un importante convoglio di grano e granaglia che dall’America del nord faceva rotta per la Francia, un convoglio di vitale importanza per la popolazione francese ridotta allo stremo dalla durezza della rivoluzione. I francesi persero il mare da Brest per scortare il prezioso carico sino ai porti sicuri di Bretagna.
Le due flotte si ingaggiarono ripetutamente dal 28 maggio 1794, in una serie di schermaglie e di manovre per acquisire la migliore posizione in mare in previsione di uno scontro assai veemente. Nei giorni successivi si tennero a debita distanza, principalmente per le avverse condizioni del mare e per la spessa nebbia che avvolgeva le due flotte impedendo di manovrare al meglio. Finalmente il 1 giugno, o come dicono gli inglesi “gloriuos first of June” il bel tempo e il mare calmo permisero l’ingaggio a circa 300 miglia a ovest della costa inglese.
Howe aveva nei giorni precedenti ottenuto il vento a favore, fattore determinante per la vittoria. L’intenzione dell’Ammiraglio era con il favore del vento irrompere sul fianco dello schieramento francese, con tutta la flotta. Ma solo alcuni dei vascelli del proprio schieramento compresero le reali intenzioni dell’Ammiraglio : la “Queen Charlotte”, “Defence”, “Marlborough”, “Royal George”, “Queen” and “Brunswick” Oggi basterebbe un cellulare a dare lo schieramento, nel 1794 la situazione era un filo più complessa per le trasmissioni e per le dimensioni dei natanti.
La prima nave a fare breccia nella linea francese, la HMS “Defence” fu immediatamente sopraffatta. La ‘Queen Charlotte’ forzò l’attacco all’ammiraglia francese la ‘Montagne’ e poi la ‘Jacobin’.
In breve si trasformò il campo di battaglia in singoli ingaggi tra vascelli delle opposte fazioni, una sorta di disordinata gazzarra, forse gli Ammiragli del Nord avrebbero fatto bene ad studiare l’arte della guerra per mare dei Veneziani, di un paio di secoli prima; c’è sempre da imparare dal passato. Gli scontri furono di grande violenza ed alla fine si contarono 11 vascelli inglesi e 12 francesi dismessi, le perdite altrettanto ingenti con 7.000 vittime tra le linee francesi ed un migliaio tra quelle inglesi. 6 navi francesi catturate e la ‘Vengeur’, affondata, ed il resto della flotta francese in rotta. Il 68enne Ammiraglio Howe lasciò solo per pochi momenti il ponte di commando e per giorni diede inseguimento alla flotta francese senza più riuscire ad ingaggiarla. Gli inglesi, tatticamente vinsero, senza dubbio alcuno, lo scontro marittimo ma il convoglio con il grano raggiunse intatto le coste francesi.
Descrizione: Medaglia commemorativa dell? Ammiraglio di flotta Richard Howe (1726-1799) e della Battaglia navale del “Glorious First of June, 1794”
Diritto: Busto dell’Ammiraglio (destra), capelli lunghi, legati con un nastro. Uniforme aperta, sul busto e ciocca di capelli sulla spalla destra, sul troncato G H K .
Legenda: RIC . COMES HOWE THALASSIARCHA BRITAN” (Conte Howe Ammiraglio Britannico); exergue: PATRIAE DECUS ET TUTAMEN (Gloria e difesa della Patria).
Rovescio: Panoramica sul campo di battaglia. Visione di prospetto della nave ammiraglia di Lord Howe la “Queen Charlotte” mentre affonda una nave della prima linea francese.
Legenda: ‘NON SORTE SED VIRTUTE’ (Non per fortuna ma per valore).
Esergo: a destra sulla barra G H KUCHLER F in basso nel campo GALLOR . CLASSIS PROFLIG . / DIE I JUNII . / MDCCXCIV (La flotta francese messa in rotta il 1 June 1794).
Anno: 1794
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Incisore etc. Küchler, Conrad Heinrich
Produttore : Boulton, Matthew
Metallo: Argento
Peso : 59,442
Diametro mm: 48,96
Riferimenti: Henin 624, Julius 406 (Ag), Brown 383, Martini109 (Ag)
Nota: Secondo Chris Eimer si conoscono meno di una ventina di esemplari in argento. Al Marittime Royal Museum Greenwich (Londra) in bronzo.