di Marco Bianchi
Di seguito una breve trattazione riguardante una variazione di conio, riscontrata al rovescio, nella moneta da 2 lire 1815 per Parma.
Descrizione moneta
Maria Luigia [1814-1847]
2 Lire 1815 Milano (Decreto Sovrano del 22 Luglio 18191). Moneta posta in circolazione il 5 Agosto 1819. Le monete di Maria Luigia, sono state coniate alla Zecca di Milano dal 1819 al 1832 e portano la maggior parte il millesimo 1815; dal 1819 al 1821 sono state coniate le monete con millesimo 1815, dal 1821 quelle con millesimi 1821, 1830 e 18322.
Le suddette monete, sono state coniate presumibilmente negli anni 1819 e 1830.
Degno di menzione è il fatto che il maggior quantitativo di monete d’oro e d’argento con l’effigie di Maria Luigia è stato coniato, auspice il Neipperg, per conto del Governo austriaco: dal 1819 al 7 giugno 1821 se ne erano già fabbricate per 8 milioni di lire.
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D/ (melagrana ) MARIA LUIGIA PRINC • IMP • ARCID • D’AUSTRIA (lanterna ) testa diademata e busto velato disposto a sinistra; sotto 1815.
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R/ PER LA GR • DI DIO DUCH • DI PARMA PIAC • E GUAST • stemma coronato posto su manto d’ermellino raccolto nel collare di Gran Maestro dell’ Ordine Costantiniano di San Giorgio; sotto 2 • LIRE
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C/ DIRIGE ME DOMINE
Confrontando i dettagli:
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CONIO 1
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[Foto A.1] – Particolare Corona. La croce risulta essere geometricamente più snella. Sottostante, sono presenti, posti in verticale, n° 3 globetti. Le gemme visibili tra i cordoni orizzontali della corona, mantengono una sovrapposizione “1” a “1” in verticale. Ulteriori variazioni si presentano osservando la geometria dei fioroni, sia nella zona centrale che esterna della corona unite a differenze numeriche nella perlinatura sormontante il perimetro della stessa.
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[Foto A.2] – Particolare San Giorgio a cavallo. Osservando il Santo cavaliere, che si erge a cavallo preparandosi a sferrare con la lancia il colpo finale al drago, è possibile notare differenze nel copricapo indossato, nella forma stilistica della coda nonché nella fisionomia del mostro mitologico.
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CONIO 2
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[Foto B.1] – Particolare Corona. La croce risulta essere geometricamente più grossolana e con le punte terminali divergenti. Sottostante, sono presenti, posti in verticale, n° 2 globetti di dimensioni maggiori. Le gemme visibili tra i cordoni orizzontali della corona, mantengono una formazione, all’estrema sinistra “2+1”, mentre all’estrema destra “1+2”. Ulteriori variazioni si presentano osservando la geometria dei fioroni, sia nella zona centrale che esterna della corona unite a differenze numeriche nella perlinatura sormontante il perimetro della stessa.
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[Foto B.2] – Particolare San Giorgio a cavallo. Osservando il Santo cavaliere, che si erge a cavallo preparandosi a sferrare con la lancia il colpo finale al drago, è possibile notare differenze nel copricapo indossato, nella forma stilistica della coda nonché nella fisionomia del mostro mitologico.
Per quanto riguarda l’utilizzo della coppia di coni nella moneta da 2 Lire 1815, e provare a stimarne un fattore di rarità, si sono analizzate 50 monete (conservazione media SPL-FDC) aventi la seguente incidenza:
- Variante “Conio 1”: 48 esemplari
- Variante “Conio 2”: 2 esemplari
1 Decreto 22 luglio 1819, n. 47, che istituisce in Parma il sistema decimale con l’unità pari al franco. Le diverse specie da coniare sono: 20 e 40 lire d’oro (gr. 6.452 e 12.903); 5, 2, 1 lira, cent. 50 e ¼ lira d’argento (gr. 25; 10; 5; 2,5; 1,25)
2 D.r Giovanni Carboneri, La Circolazione Monetaria Nei Diversi Stati – Vol.1, Tipografia Roma 1915.